martedì 21 giugno 2011

PREAMBOLO


Vi dirò della tradizione e dei modi di lavorare la terra nel mio paese ‘fischiando’.



Il fischio è un suono acuto prodotto dall’espirazione dell’aria che attraversa le labbra e la lingua opportunamente giustapposte; in alternativa è possibile produrre il suono attraverso un oggetto che simuli l’apparto umano.
Il suono ha sempre accompagnato l’uomo sin dalla sua comparsa sulla terra. Fischiare aiutava ad allontanare il maligno ed era propiziatorio alla caccia ed ai riti magici. Fischiare era ed è segno di disapprovazione l’esatto opposto dell’applaudire. Assieme a campane ed altri rozzi strumenti, le antiche civiltà cinesi, allontanavano il maltempo e le nuvole che coprivano il sole, si pensava che gli spiriti spaventati fuggissero via.  Per non andare molto indietro basti pensare all'ultimo giorno dell’anno, quando botti e petardi con il loro frastuono cacciano via l’anno vecchio.


Fischietto sezionato

Ora vorrei parlarvi della figura ironica in terracotta e dalla provenienza di questi piccoli manufatti. Fin dall’antichità, la necessità di cucinare e conservare i cibi, ha spinto l’uomo a creare dalla terra cruda piccoli manufatti per uso domestico e oggetti di uso quotidiano come statue e giochi. Quindi dalla presenza di materia prima, l’uomo, ha dato origine ad una vasta produzione di oggetti tra le forme più svariate. 

Giocattoli in terracotta V-IV sec a.C.

Da dove derivi precisamente la “statuetta fischiante” non è noto, però si è avvalorata l’idea che possa avere un suo predecessore in manufatti risalenti al periodo romano, quando durante la festività dei Saturnali, ci si scambiava e venivano offerte queste “statuette” (sigilla), fatte con cera o pasta, per scopi diversamente attestati dalle fonti; dovevano considerarsi un'offerta al dio Saturno, inteso come dio degli Inferi, quasi a scongiurare la propria morte: l'offerente dava al dio il sigillum in sostituzione della propria persona.

Sigillaria IV sec d.C.

Si immagini ora che l’uomo, forse nel basso medioevo (come attesta il più antico rinvenimento nella grotta di Cala Scizzo a Torre a Mare), o prima, abbia riprodotto l’oggetto fischiante in un momento di svago e lo abbia poi fuso alla “statuetta”. Forse nasceva così o forse in altro modo, fatto è che con il tempo l’artista creatore, ha dato origine a questi manufatti realistici o paradossali, prendendosi gioco di gente comune o autorità, e talvolta diventando pegno d’amore e sinonimo di fertilità.

Fischietto in terracotta rinvenuto nella grotta di Cala Scizzo, Torre a Mare


A Rutigliano la presenza di materia prima ha da sempre favorito lo sviluppo di questo artigianato, fino ai giorni nostri. Già dal V millennio negli insediamenti neolitici di Rutigliano si è attivato un costante  sfruttamento dei suoli per la produzione di vasellame e ceramica varia, come testimoniano gli innumerevoli ritrovamenti.

Terra rossa estratta a Rutigliano

Come ogni tradizione vuole, il sacro si mischia al profano, così l’asceta che vagò per il deserto, prendendosi gioco del demonio, divenne il miracoloso Santo guaritore e protettore degli animali. Ed è nel Medioevo che  il culto di Sant’Antonio Abate approdò in tutta l’Europa e per capillarità anche a Rutigliano.
Il bestiame motore e mezzo di una società prettamente agricola, venne “protetto” dal Santo a cui venne dedicata una festa il 17 Gennaio dove tra pignate, tegami e frutta secca trovavano posto i fischietti. 



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